A Milano la manifestazione nazionale. Il messaggio del presidente Villa (VIDEO)

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Torna il tradizionale corteo in occasione della 77° Festa della Liberazione, che prenderà il via da corso Venezia alle ore 14.30 terminerà in Piazza Duomo alle 15.30.

Quest’anno sarà un 25 aprile dedicato alla Pace. Le Acli, come sempre parteciperanno alla manifestazione nazionale, organizzata dal Comitato permanete antifascista, di cui le Acli fanno parte fin dalla fondazione e si danno appuntamento in corso Venezia, angolo via Palestro, alle ore 14 con le bandiere dell’associazione

«Anche quest’anno le ACLI milanesi propongono e sostengono la partecipazione alle celebrazioni dell’anniversario della Liberazione dell’Italia dall’occupazione nazifascista» ha spiegato il presidente delle Acli Milanesi, Andrea Villa.

«Il 25 aprile è una data fondativa per il nostro Paese. Rappresenta la scelta di moltissimi italiani (consapevoli del pericolo e del sacrificio che questa avrebbe richiesto) del modello di società che avrebbero voluto consegnare ai propri figli. Una Italia fondata sui valori della LIBERTA’ individuale e collettiva, una società plurale ed inclusiva, una società democratica che crede nella partecipazione dei cittadini singoli ed associati. Una società che sceglie di mettere al centro i diritti della persona, civili, sociali ed economici.

Oggi. – ha proseguito Villa –  in un mondo stravolto da due anni di pandemia e con la guerra tornata in Europa con l’invasione dell’Ucraina da parte della Federazione Russa è ancora più importante ringraziare il movimento di resistenza e fare memoria di quel 25 aprile per confermare il nostro impegno a mantenere vive le scelte dei nostri padri.

Oggi sosteniamo e ci sentiamo vicini al popolo ucraino sotto attacco, che rivendica il diritto di difendersi e ci chiede aiuto. Egualmente sentiamo il bisogno di riaffermare che la Guerra non è MAI una soluzione! La guerra porta con se’ enormi sofferenze, odi, rancori, lacerazioni che solo un tempo lunghissimo può rimarginare. La guerra, lo sappiamo apre spazi di disumanità, quella con cui rappresentiamo il nemico, e peggio ancora quella a cui ci esponiamo personalmente. La guerra non offre solo spazi di eroismo e sacrificio personale, ma espone l’uomo a vivere situazioni che tirano fuori il peggio sé, la propria disumanità, come i recenti avvenimenti di Bucha, drammaticamente ci ricordano.

Abbiamo bisogno invece di riconoscerci Tutti Fratelli ed uguali e con fatica, trovare modi, strade, processi che possano bandire la guerra quale modalità di gestione dei conflitti internazionali.
Buona festa della Liberazione, Buon 25 aprile».

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