Il pomeriggio del 1° gennaio, da 16 anni, il circolo Acli di Corbetta si fa promotore, assieme ad altre Associazioni del territorio, di una Marcia della Pace per le vie cittadine. Non si tratta di una semplice “camminata” per le vie del centro, ma di una “rappresentazione” in cinque tappe dei richiami contenuti nel messaggio del Papa per la Giornata Mondiale della Pace che ricorre appunto il 1°gennaio di ogni anno.
Ciò comporta innanzi tutto da parte degli organizzatori (Acli, Agesci, Comitato per la Pace del Magentino, Muri, Scuola senza Frontiere, Apwoyo onlus) uno sforzo per approfondire prima e tradurre poi i punti salienti del messaggio papale in momenti di riflessione partecipata (con videoproiezioni, canti, interventi degli amministratori e degli ospiti, azioni simboliche) concentrati nelle due ore dell’evento.
Nella giornata mondiale della Pace, il messaggio del Papa cerca di proporre ad una vasta platea di interlocutori istituzionali e non momenti di denuncia e spunti di riflessione per concorrere a costruire un mondo e una società liberati da conflitti letali, fondati su una convivenza pacifica e rispettosa dei diritti e delle aspirazioni dei Popoli.
Promuovere e partecipare ad una “Marcia della Pace”, in una cittadina della provincia di Milano, vuol dire dare voce alle parole e al messaggio del Papa, che spesso rischia di passare inosservato anche all’interno delle nostre comunità e continuare a sottolineare l’importanza che questo tipo di manifestazione ha avuto e continua ad avere nella rivendicazione dei diritti, nell’affermare valori e principi inalienabili continuamente minacciati da interessi egoistici, nel dare visibilità e partecipazione a istanze e aspirazioni per una società più solidale ed accogliente.
Il nostro impegno costante, nonostante il periodo dell’anno non certo favorevole per il clima e per le festività appena trascorse, cerca di interpretare nel concreto le bellissime parole di Don Tonino Bello: “A dir il vero, noi non siamo molto abituati a legare il termine «pace» a concetti dinamici. Raramente sentiamo dire: «Quell’uomo si affatica in pace», «lotta in pace», «strappa la vita con i denti in pace». Più consuete nel nostro linguaggio sono, invece, le espressioni: «Sta seduto in pace», «sta leggendo in pace», «medita in pace» e, ovviamente, «riposa in pace».
La pace, insomma, ci richiama più la vestaglia da camera, che lo zaino del viandante. Più il conforto del salotto, che i pericoli della strada. Più il caminetto, che l’officina brulicante di problemi. Più il silenzio del deserto, che il traffico della metropoli. Più la penombra raccolta di una chiesa, che una riunione di sindacato. Più il mistero della notte, che i rumori del meriggio.
Occorre, forse, una rivoluzione di mentalità per capire che la pace non è un «dato», ma una conquista. Non un bene di consumo, ma il prodotto di un impegno. Non un nastro di partenza, ma uno striscione di arrivo.
La pace richiede lotta, sofferenza, tenacia. Esige alti costi di incomprensione e di sacrificio. Rifiuta la tentazione del godimento. Non tollera atteggiamenti sedentari. Non annulla la conflittualità. Non ha molto da spartire con la banale «vita pacifica».”
Continuiamo a marciare per far brillare vividi i colori della Pace.
- Bellotti Maria Rosa, sindaco di Pero e presidente Comuni per la Pace
- Maestroni Sergio, sindaco di Pregnana
- Lonati Giancarlo, sindaco di Bareggio
- Oldani Giovanni, vice sindaco di Ossona
- Salvaggio Vincenzo, assessore delegato comune di Magenta
- Ornati Paola, assessore delegato comune di Cassinetta di Lugagnano
- Guber Giuliano e Bronzetti Alessandra, rispettivamente assessore e consigliera delegati comune di Corbetta
- Oreste Magni, presidente Ecoistituto della Valle del Ticino