Da tanti anni le ACLI sono impegnate nella realizzazione di scuole di italiano per stranieri. Perché?
Perché sono convinte che oltre l’accoglienza, il processo di inter-azione sia fondamentale per esercitare una reale cittadinanza e conoscere la lingua italiana rappresenti la prima porta d’accesso per l’inclusione nelle nostre comunità: l’uso corretto della lingua italiana consente di trovare un lavoro dignitoso, di interagire con i vicini di casa e con gli insegnanti dei propri figli; di capire i messaggi che si ricevono e le norme che occorre rispettare; di accedere alle opportunità che si manifestano e di far rispettare i propri diritti.
Come scrivevano i ragazzi di Barbiana in “Lettera ad una professoressa”: …è solo la lingua che fa eguali. Eguale è chi sa esprimersi e intende l’espressione altrui. Che sia ricco o povero importa meno. Basta che parli.
Ma quello che le ACLI intendono raggiungere non è “semplicemente” insegnare la lingua italiana, ma cercare di dar vita ad una scuola, un luogo che sia di apprendimento, ma anche di aggregazione e di socializzazione. Un luogo in cui gli stessi migranti possano diventare protagonisti, come mediatori e come volontari. Un luogo per crescere insieme.
Dopo due anni difficili a causa della pandemia di Covid, che ha costretto molte scuole a chiudere o a ridurre la propria attività, lo scorso anno quasi tutte le scuole di italiano delle ACLI hanno ripreso a funzionare parte in presenza parte online. Anche quest’anno a Milano città e in provincia oltre un centinaio di volontari hanno scelto di destinare parte del loro tempo per il loro funzionamento e oltre 400 persone stanno iniziando i nostri corsi.
Tutte le scuole (Scarica il volantino)