In questa difficile situazione, in cui tutti ci sentiamo minacciati da un nemico invisibile, e in cui tutti siamo invitati a restare a casa e a tenere le distanze dalle altre persone, non possiamo dimenticare che ci sono uomini e donne molto più esposti di noi al contagio perché vivono in situazioni precarie – in insediamenti informali senza adeguati servizi igienici – e in centri dove l’elevata concentrazione di persone in spazi ristretti impedisce di rispettare le regole fondamentali per evitare il contagio. Si tratta soprattutto degli stranieri nei grandi centri di accoglienza e nelle baraccopoli di molte zone del Sud.
Ma per molti stranieri anche residenti da tempo in Italia la chiusura di molti uffici pubblici e la sospensione dell’attività amministrativa e giudiziaria rischia di tradursi nella perdita di diritti fondamentali.
Per questo le ACLI milanesi hanno deciso di sottoscrivere il documento chiede in maniera precisa alle istituzioni di rivolgere un’attenzione particolare a questo gruppo di cittadini di cui è necessario salvaguardare la salute e i diritti, a vantaggio loro e di tutta la nostra comunità.
IL DOCUMENTO