Dentro l’Europa, di oggi

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 A tre anni dalla prima esperienza del percorso di formazione all’impegno dei giovani nella politica locale “Il Bene Comune ha Bisogno di Te”, promosso dalle Acli Milanesi sui territori della Città Metropolitana, oltre ai momenti di confronto sui temi amministrativi, del territorio, della cooperazione internazionale e sullo sviluppo sostenibile, non poteva mancare quella diretta col presente e col futuro: l’Europa. Una delegazione di venti ragazzi – composta da quello che ormai ci piace definire come “gruppo del bene comune” e del nuovo Circolo Geopolitco della Acli Milanesi – ha condiviso un’esperienza di tre giorni a Bruxelles, sede, insieme a Strasburgo, del Parlamento Europeo.

Dell’incontro svolto dentro al Parlamento parlerò successivamente, permettetemi di soffermarmi su un significato: abbiamo portato con noi la bandiera delle Acli, e con questa abbiamo voluto immortalare ogni tappa del nostro viaggio condividendola sui social fin dalla partenza, simbolo di quel cammino quotidiano, che la nostra associazione sta compiendo, con l’ambizione di avvicinare sempre di più una parte della nostra società alla dimensione europea.

 

La visita guidata del primo giorno, interamente dedicato alla Capitale Belga, è stata l’opportunità per conoscere, grazie all’ausilio di un’esperta guida, il contesto urbanistico e culturale nel quale si inserisce la massima istituzione europea. Piange il cuore vedere le immagini di Bruxelles di queste ore, blindata dopo i gravi fatti che hanno colpito Parigi.

Parlare di Comunità Europea significa parlare di diritti, e su questo punto viene naturale il riferimento alla seconda tappa del nostro viaggio presso le miniere di carbone Bois du Cazier di Marcinelle, dove, nel 1956, un’incidente provocò la morte di oltre duecento minatori, tra questi, gran parte migranti italiani. È una tappa storica per le Acli, la prima volta per molti di noi, ritrovarsi nella stanza con le foto dei volti delle persone scomparse, col sottofondo audio rievocante i loro nomi, è stato il momento della preghiera in loro ricordo e della riflessione, io personalmente ho riflettuto su come le politiche europee di oggi garantiscano maggiori diritti ai lavoratori sulla sicurezza nell’esercizio della propria mansione, perché certi fatti non abbiano più a ripetersi; anche questa è Europa. Breve inciso: nella visita al Parlamento Europeo del terzo giorno, abbiamo invitato i Parlamentari a visitare il luogo del ricordo di Marcinelle, in quanto, molti, non lo hanno ancora fatto.

Da Marcinelle ci siamo spostati a Namur dove si trova la Brasserie du Bocq, un antico birrificio che produce una varietà di birre tra le più apprezzate nel mondo ed in particolare da noi italiani. Un’operatrice, ci ha accompagnati all’interno dell’azienda spiegandoci i processi produttivi. Chi legge sorriderà nel pensare ad un gruppo di ragazzi in quella riconosciuta come “la patria della birra”, ma da quelle parti è cultura, un’eccellenza che si traduce anche in posti di lavoro. Ovviamente qualche assaggio non ce lo siamo di certo fatti scappare, perché è anche e soprattutto nella convivialità che si costruiscono quelle relazioni che portano poi a condividere idee e a creare comunità.

Nell’ultima tappa della seconda giornata abbiamo sconfinato nella regione belga delle Fiandre con una visita alla città universitaria di Leuven. Non è stata una scelta casuale, Leuven è popolata da studenti provenienti da tutto il mondo, appartenenti alla cosiddetta “generazione Erasm” è giusto ricordare che grazie alla nascita della Comunità Europea, studenti europei, e non solo, oggi possono intraprendere un’esperienza di studio e di crescita personale all’estero, le possibilità contenute nel programma “Erasmus +” sono molteplici.

Il terzo e ultimo giorno della nostra visita nel cuore dell’Europa, si è svolto dentro al Parlamento Europeo, dove prima di assistere alla seduta plenaria, un funzionario ci ha spiegato i principali meccanismi che regolano il funzionamento della “macchina” europea. Subito dopo ad introdurci invece, nell’agenda politica del Parlamento EU, è stata la deputata Alessia Mosca che ha contribuito a rendere possibile questo nostro viaggio. Impegnata nella Commissione Parlamentare Commercio Internazionale – da lei definita la “Commissiona regina del PE” – Alessia Mosca ha portato la nostra attenzione su numerosi temi, uno tra tutti quello da lei seguito in modo particolare: il TTIP (Trattato Transatlantico sul Commercio e gli Investimenti) in corso tra gli Stati Uniti d’America e l’Unione Europea, tema su cui anche le Acli Milanesi stanno dedicando una particolare attenzione, per capire se, oltre ai vantaggi di natura economica, verranno tutelati alcuni fondamentali aspetti quali: i diritti dei lavoratori, la saluta dei cittadini, la qualità dei prodotti agroalimentari, il made in Italy ecc…

Il momento conclusivo di questa esperienza è stato assistere alla seduta plenaria del Parlamento, in quella mezz’ora da noi seguita, la discussione verteva sugli sviluppi politici e militari in Siria e del loro impatto sui flussi migratori, tema che la Commissione Europea avrebbe portato al Consiglio europeo dei giorni successivi, ad oggi dobbiamo constatare che tale questione continua a protrarsi e non trova una virtuosa risoluzione. Abbiamo pertanto ascoltato gli interventi del Presidente della Commissione Juncker e quelli dei gruppi politici che compongono il Parlamento Europeo.

Coi nostri occhi abbiamo potuto constatare che l’Europa non è quell’entità astratta che spesso sembra apparire, è una realtà che ci riguarda da vicino, molte cose che oggi diamo per scontate, in realtà, sono il frutto di un continuo dialogo tra culture e sensibilità differenti che decidendo di mettersi insieme, hanno voluto garantire un futuro migliore alle nuove generazioni. Un futuro che oggi rischia di essere compromesso, la Comunità Europea si trova davanti ad un bivio, gli estremismi politici sembrano prendere sempre più piedi e alcuni Stati chiudono le proprie frontiere col filo spinato sbattendo così la porta in faccia a coloro che vengono in Europa perché in questa vedono l’ultima ancora di salvezza, il terrorismo ha aumentato la paura nei cittadini che così tendono a chiudersi, la risposte non sono sufficienti anche per colpa di un Istituzione Europea che non si trova nelle condizioni di operare con strumenti incisivi, proprio per questo gli stati dovrebbero cedere ulteriore sovranità e far sì che non siano gli egoismi a prevalere ma che una grande madre possa prendersi cura dei propri figli.

Paolo Salvaggio