Le Acli impegnate nella seconda fase del Fondo Famiglia Lavoro
Messi a disposizione i volontari e le competenze del sistema insieme ad un impegno per un nuovo modello di sviluppo
«Il Fondo Famiglia Lavoro è il segno della grande capacità dell’avvenimento cristiano di fare futuro. E’ anche un tentativo umile ma concreto di dare una risposta a ciò che sta sotto la crisi economica che è il travaglio dell’uomo nel nuovo millennio».
Con queste parole il 29 novembre 2012 l’Arcivescovo di Milano Cardinale Angelo Scola ha lanciato la seconda fase del Fondo Famiglia Lavoro.
Riqualificazione professionale, auto-imprenditorialità, capacità di fare impresa saranno le linee guida. Per questa ragione il Fondo Famiglia Lavoro, in questa seconda fase, si avvarrà ancora del contributo delle Acli, già coinvolte nella prima fase.
“Le Acli – ha detto il presidente Paolo Petracca – continuano ad impegnarsi e a contribuire al Fondo perché avvertiamo il profondo dolore sociale delle nostre comunità. Contribuiamo mettendo a disposizione i nostri volontari in tutti distretti e nella segreteria del Fondo. Ma a questo aggiungiamo le competenze di una parte del nostro sistema, l’Enaip, che si occuperà di formazione, e i nostri servizi che potranno accompagnare chi vorrà provare a ripartire in proprio con esperienze di autoimprenditorialità. Non dimenticheremo però anche il nostro impegno culturale volto a far comprendere e discernere i segni del tempo che stiamo vivendo e le ragioni di speranza in un nuovo modello di sviluppo”.