I Sindaci delle città del mondo per lo sviluppo sostenibile

I Sindaci delle città del mondo per lo sviluppo sostenibile email stampa

1468
0
SHARE

di Giovanni Garuti – 20/10/2015

L’Esposizione universale di Milano, che ha attirato in città i capi di Stato e di governo per collaborare a “nutrire il pianeta” con politiche nazionali condivise sulla tutela della biodiversità e sulla sicurezza alimentare, ha stimolato l’incontro dei Sindaci delle più grandi metropoli del mondo con l’obiettivo di stipulare un Patto sulle scelte urbane per garantire cibo sano e accessibile a tutti, ridurre gli scarti e mitigare gli effetti dei cambiamenti climatici.

Nella Sala delle Cariatidi di Palazzo Reale, dove ancora sono evidenti le devastazioni del conflitto mondiale, il “Mayors Summit” di più di cento Sindaci e rappresentanti delle Città del mondo, ha aperto lo sguardo sulle condizioni della popolazione mondiale che è costretta ad insediarsi nelle aree e nelle periferie metropolitane, a causa degli squilibri economici e sociali dello sviluppo e delle condizioni di vita ingiuste ed insostenibili.

Il “grido di dolore” dei Sindaci si è intrecciato, all’Auditorium dell’Expo, con gli interventi alla Cerimonia del “World Food Day”, la Giornata mondiale dell’alimentazione, del Presidente della Repubblica, del Segretario generale dell’Onu e del Direttore della Fao, e con il messaggio di Papa Francesco, sul ruolo delle comunità locali per combattere la fame e la malnutrizione e per offrire un futuro alle nuove generazioni e alla “Madre terra”.
Sta finalmente emergendo “l’anima” dell’Expo dei popoli che hanno visitato l’Esposizione di Milano, con il cuore aperto alla scoperta del modo di mangiare e di vivere dei cittadini del mondo di diverse tradizioni, culture e religioni, in un abbraccio ideale e fraterno per superare le ideologie e i pregiudizi che alimentano conflitti e incomunicabilità, nella prospettiva della riconciliazione e dell’accoglienza dei rifugiati e dei migranti.
In attesa della Conferenza di Parigi sulla riduzione delle emissioni per contrastare l’inquinamento atmosferico, il riscaldamento globale e l’aumento del livello delle acque dei mari e degli oceani, l’Onu ha intanto avviato il percorso di attuazione dell’Agenda 2030 per la difesa dell’ambiente e per uno sviluppo sostenibile, “umano e integrale”.

Per la Città metropolitana di Milano e per l’Italia, l’eredità spirituale dell’Esposizione universale dovrà concretizzarsi in una leadership condivisa con le altre città e nazioni, per diventare protagonisti della cooperazione allo sviluppo, “partendo dall’ambito locale e territoriale”, con le buone prassi e l’attenzione alle persone concrete, per renderle protagoniste del loro destino, sconfiggendo la cultura dello scarto, il pessimismo e l’indifferenza. L’itinerario tracciato da Papa Francesco con l’Enciclica Laudato si’ sulla cura della casa comune, sembra aver contagiato il mondo intero, che cerca ora di interpretare laicamente il suo servizio all’umanità per un uso sostenibile delle risorse naturali e dei frutti della terra, vivendo “l’amore sociale” per un autentico sviluppo, al fine di poter guardare al futuro con speranza, vincendo la tentazione della “globalizzazione dell’indifferenza”.

La Carta di Milano dell’Expo e il “Milan urban food policy pact”, sottoscritto in forma solenne dai Sindaci del mondo, evidenziano l’urgenza di lavorare per un “mondo senza fame”, sostenibile e giusto, con azioni a livello comunale finalizzate allo sviluppo di un sistema alimentare più equo e accessibile a tutta la popolazione per evitare discriminazioni ed esclusioni delle fasce più emarginate ed indifese delle comunità urbane.
Gli interventi di oltre quaranta Sindaci a Palazzo Reale hanno denunciato i mali del secolo che stiamo vivendo: con un spinta inarrestabile all’urbanizzazione e all’abbandono delle aree rurali, delle coltivazioni agricole, degli allevamenti e della pesca, con la conseguenza della creazione di megalopoli e di periferie urbane sovraffollate e ingovernabili che generano povertà e conflitti.
La realizzazione della rete delle metropoli dei vari Continenti, oltre i confini geografici, può consentire di affrontare insieme le sfide del millennio e della sicurezza alimentare, nella considerazione che ormai oltre la metà degli abitanti del pianeta risiede nelle aree urbane, con la necessità di riuscire a “nutrire le città” e conseguire un equilibrio armonioso delle comunità locali.
Da Barcellona a Dakar, da Mosca a Pechino, da Algeri a Dubai, da Ginevra a New York, da Basilea a Israele, da Maputo a Bucarest, da Madrid a Hebron, da Parigi a Londra, da Atene a Tunisi, da Shanghai a Bruxelles, le voci dei Sindaci si sono intrecciate in una analisi condivisa, con proposte sugli obiettivi comuni e sugli interessi condivisi, per riformare il sistema alimentare, con la speranza di realizzare città sostenibili fondate sulla giustizia e sulla coesione sociale.

Le Acli milanesi, lombarde e internazionali, realizzando le iniziative dell’Expo nei Circoli e i Convegni sull’Enciclica di Papa Francesco, con gli interventi di Boff, don Vitali e don Grampa, Olivero, Petracca, Gaffurini e Bottalico, hanno partecipato attivamente in Cascina Triulza e nell’area metropolitana, alla diffusione dei messaggi sugli stili di vita, con la lettura dei segni dei tempi e la realizzazione di buone pratiche sul territorio.
L’Esposizione universale ha rilanciato Milano e l’Italia sulla scena mondiale, aprendo spazi di dialogo fra le Nazioni e di intermediazione sui temi della cooperazione allo sviluppo sostenibile, è quindi necessario continuare e prendere coscienza dell’urgenza di intervenire, anche per far cessare i conflitti della “terza guerra mondiale a pezzi”, con migliaia di vittime e migranti alla disperata ricerca di una patria in cui tornare a vivere e sperare.

L’avventura dell’Expo deve riuscire ad alimentare l’attenzione alla natura e agli ambienti di lavoro e di vita, alla prossimità e al dovere della solidarietà, alla giustizia e alla coesione sociale, all’accoglienza e alla condivisione, per contribuire ad elaborare un “linguaggio trasversale fra le generazioni” che consenta a tutti i cittadini di partecipare attivamente al cambiamento e alla cura della casa comune.