I veri protagonisti sono stati i bambini e i ragazzi che non...

I veri protagonisti sono stati i bambini e i ragazzi che non hanno mai “mollato” email stampa

Il Coronavirus però non ha portato solo negatività e conseguenze catastrofiche: ha risvegliato il senso di comunità e di condivisione

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Foto di StartupStockPhotos da Pixabay

Il 2020 ci ha messo di fronte ad una sfida molto importante, che nessuno si aspettava. Il Covid-19 ha generato moltissimi effetti negativi, soprattutto per le famiglie e i loro bambini e ragazzi. Le scuole infatti sono state le prime a fermarsi e saranno le ultime a ripartire. Sebbene qualche studente sia stato molto contento di non dover più andare a scuola con diversi mesi di anticipo e non ha avuto particolari ripercussioni, quasi tutti hanno vissuto questi ultimi mesi con difficoltà, sia per via dei limiti della didattica a distanza sia per la lontananza dai compagni. Questo è particolarmente vero per gli studenti che traevano molto beneficio dalla didattica in presenza, dove il rapporto con l’insegnante e il contesto di classe influenzavano positivamente l’apprendimento e la motivazione allo studio.

Il Coronavirus però non ha portato solo negatività e conseguenze catastrofiche: ha risvegliato il senso di comunità e di condivisione. I volontari delle ACLI milanesi hanno infatti messo a disposizione il loro tempo e le loro competenze per sostenere proprio quei ragazzi e quelle famiglie che durante il periodo di quarantena avevano bisogno di un supporto in più allo studio e nello svolgimento dei compiti. Il tutto è avvenuto online grazie alle piattaforme di videochiamata che ormai ben conosciamo. Ho partecipato con piacere a questa iniziativa sostenendo soprattutto ragazzi con bisogni educativi speciali. Ho potuto notare come tantissimi cittadini, giovani e meno giovani, si siano messi in gioco in modo totalmente gratuito per dare una mano ai nostri ragazzi del territorio. C’erano tanti dubbi in partenza, soprattutto un po’ di paura di non soddisfare le aspettative e di non farcela (…anche se poi invece è andato tutto alla grande!). Altrettanta soddisfazione è nata dal vedere che tante famiglie hanno usufruito del servizio e hanno dato fiducia ai tutor, nonostante la lontananza e il periodo di incertezza. Mi sento di dire però che i veri protagonisti sono stati i bambini e i ragazzi che hanno accettato il sostegno a distanza. Nonostante i tantissimi cambiamenti del periodo e la fatica delle videolezioni, non hanno mollato e con il sorriso hanno partecipato agli incontri con i loro tutor, tanto che, per molti di loro, i tutor sono diventati un vero e proprio punto di riferimento. Come anticipato, io sono stata tutor di ragazzi con bisogni educativi speciali e con disabilità. Lavoro ormai da tempo sul territorio come psicologa e tutor dell’apprendimento e ho voluto mettere a disposizione le mie competenze soprattutto per gli studenti che hanno bisogno di una didattica inclusiva, accogliente, e che in questo periodo purtroppo hanno avuto qualche difficoltà in più. Anche se si ha la sensazione di non fare mai abbastanza, soprattutto visti i limiti della distanza, i “grazie” delle famiglie e soprattutto i sorrisi dei ragazzi ripagano dalla frustrazione e dalla negatività del periodo che purtroppo abbiamo vissuto.

Distanziamento fisico non significa necessariamente lontananza emotiva e disinteresse verso l’altro.  Credo che questa sia la lezione più significativa che abbiamo imparato in questi mesi e speriamo di non dimenticarcene. Grazie alle ACLI per l’opportunità unica e arricchente.

Elisa Brucoli Psicologa e Tutor dell’Apprendimento
www.elisabrucolipsicologa.blogspot.com