di Monica Forni – 4 novembre 2015
Presentato dalle Acli un documento su Milano e la Città metropolitana al sindaco Pisapia e al commissario Expo Sala durante un convegno promosso con Fondazione Triulza all’Ambrosianeum
«Milano è sempre stata più grande dei propri confini amministrativi, come centro di rilevanza economica, finanziaria e religiosa, ma ha sempre scontato una certa “minorità” in politica. Milano è stata terreno di importanti stagioni politiche che hanno spesso anticipato mutamenti ed equilibri nazionali, ma non è mai stata in grado di essere politicamente egemone nel Paese» lo ha detto il presidente delle Acli Paolo Petracca aprendo ieri pomeriggio il convegno, promosso dalle Acli in collaborazione con Fondazione Triulza, sul futuro di Milano e della Città metropolitana.
A confrontarsi con il presidente delle Acli Milanesi, Paolo Petracca, i protagonisti della nuova stagione di Milano: il Sindaco Giuliano Pisapia e il Commissario di Expo Milano 2015, Giuseppe Sala. Secondo le Acli, che in questa occasione hanno presentato un documento per Milano (scaricabile dal sito www.aclimilano.it ) è necessario, parlando del futuro della città, «ragionare di “Milano grande” cioè assumere l’idea del governo metropolitano come di una comunità unitaria composta da diversità che hanno tutte il comune denominatore di appartenere ad un territorio e ad una cultura condivisi».
«Milano nella competizione delle “super-città – si legge nel documento delle Acli – dovrà saper gestire l’eredità di Expo come un ritorno al futuro, una rinnovata vocazione agricola che la veda un centro di eccellenza mondiale per lo sviluppo sostenibile e la sicurezza alimentare».
Il presidente Petracca ha poi rivolto al Sindaco il caldo invito a convocare il Forum della società civile, previsto dallo Statuto della Città metropolitana, auspicando che «abbia all’ordine del giorno la discussione sulla visione prospettica della Milano Grande connessa all’eredità di Expo».
Petracca ha proposto in conclusione l’apertura di un “Cantiere della società civile” che insieme agli altri soggetti della città, a partire dal Forum del Terzo Settore, «costruisca un programma di ampio respiro e di grande concretezza per Milano da offrire al confronto elettorale che si aprirà nei prossimi mesi».
Su Expo e sulla grande importanza per Milano dell’Esposizione Universale ha insistito Sergio Silvotti, presidente della Fondazione Triulza che parafrasando il Presidente emerito della Corte Costituzionale ha affermato che «sono due le follie per le quali rischiamo di sprecare l’enorme patrimonio che l’esperienza di Expo consegna a Milano, alla Lombardia e al Paese: spegnere il desiderio di tante cittadine e di tanti cittadini di partecipare al confronto su come costruire un modello di sviluppo sostenibile; chiudere le condotte della partecipazione alla vita pubblica che si sono aperte nel semestre di Expo».
«Noi, in Cascina Triulza, – ha proseguito Silvotti – abbiamo registrato le risorse che sprigiona quel desiderio e misurato la forza dell’energia contenuta in quelle condotte».
«Scegliamo, come abbiamo fatto nel corso di Expo, – ha concluso il presidente di Fondazione Triulza – di metterci al servizio dell’uno e dell’altra sperando di trovare fra gli attori politici ed economici interlocutori leali e responsabili come quelli che abbiamo scoperto nel corso del semestre». Il dibattito promosso dalle Acli e da Fondazione Triulza si è spostato così sul tema di un rinnovamento della politica «La buona politica può vivere solo ascoltando le opinioni diverse e sapendo fare sintesi – ha detto il sindaco Pisapia.- E’ un servizio non un potere », e citando una frase che ha sentito proprio alle Acli ha affermato di amare «il potere come verbo e non come sostantivo».
Milano però ha anche il compito di rispondere ai bisogni di chi ha meno, di chi è in difficoltà e per far questo ha ricordato Pisapia «chi ha di più, deve dare di più». Impegno della politica allora è proprio , come ha aggiunto Sala «tracciare la strada e cercare di spiegare il senso della rinuncia per chi ha di più».
Una sfida dunque il futuro di Milano e dell’area metropolitana, sfida che si apre a pochi giorni dalla chiusura di Expo e che le Acli accolgono «Esiste un’ambrosianità – ha affermato Petracca, chiudendo il convegno – che è la capacità di essere inclusivi e innovatori per il bene comune».