Immacolata Concezione della beata Vergine Maria

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L’Angelo di Maria ci ricorda che siamo ‘preziosi’ agli occhi e al cuore di Dio, e che,Lui cammina con noi e ci comunica “vita”, perché anche noi possiamo “dare vita” con la pienezza e la generosità di un amore che vuole germogliare ed espandersi, diffondendo bene, gioia, tenerezza

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La Madonna del Cardellino olio su tavola di Raffaello Sanzio, Galleria degli Uffizi, Firenze.

Venerdì 8 dicembre ricorre la celebrazione dell’Immacolata Concezione. Pubblichiamo il Vangelo del giorno Luca 1, 26b-28 con il commento della teologa Teresa Ciccolini.

Lettura del Vangelo secondo Luca 1, 26b-28

In quel tempo l’angelo Gabriele fu mandato da Dio in una città della Galilea, chiamata Nàzaret, a una vergine, promessa sposa di un uomo della casa di Davide, di nome Giuseppe. La vergine si chiamava Maria. Entrando da lei, disse: «Rallègrati, piena di grazia: il Signore è con te».

Il Commento

“Il Signore è con te”.

Queste brevi parole, dette dall’Angelo a Maria nel suo saluto, sono allargabili, credo, a tutti:  ciascuno nella propria situazione non è solo, ma il Signore lo accompagna, è vicino, è dentro di te.

Di solito, non ce ne accorgiamo e ci lasciamo avvolgere dallo sconforto, dalle difficoltà, dall’indifferenza, dai problemi, dal buio e dalla nebbia, dalla concentrazione su noi stessi.

Ma l’annuncio dell’Angelo è forte, è chiaro:  Maria ha una missione particolare, ed è un’umile ragazza di un paese sperduto della Galilea.

Tutti/tutte noi abbiamo un compito, una vocazione, se non altro a “vivere” nel senso pieno della parola.  Non a vegetare, non a rimandare, non a minimizzare o ad annullare.

L’Angelo  di Maria ci ricorda che siamo ‘preziosi’ agli occhi e al cuore di Dio, e che, se Gli diamo credito e fiducia, cammina con noi e ci comunica “vita”, perché anche noi possiamo “dare vita” con la pienezza e la generosità di un amore che vuole germogliare ed espandersi, diffondendo bene, gioia, tenerezza.

E’ bello, perciò, pensare che l’annunciazione non è solo per Maria, ma per ciascuno, per tutti, nella misura in cui sappiamo e vogliamo ritrovare la nostra umanità nella semplice e profonda adesione ad un progetto che ha il sapore della gioia perché viene da Dio.

“Rallegrati!”

Rallegriamoci:  perché il Signore non ci abbandona, anche se sembra che tutto sia oscuro e minaccioso.  Infatti si manifesta nelle pieghe della nostra normalità, purché fedele, a promettere e garantire vita;  vita che nasce come speranza di una presenza di amore e come abbraccio per ciascun uomo e donna, assetati d’amore come siamo.