Molte volte durante gli incontri organizzati con il Coordinamento Pace in Comune ci siamo confrontanti e abbiamo discusso sulla natura del bene comune e su come mettere in pratica politiche orientate alla costruzione di comunità inclusive e solidali. Di fronte a questa inedita e inaspettata emergenza sanitaria, non c’è stato tempo di pensare molto e le amministrazioni comunali hanno dovuto agire subito e in fretta per difendere la salute pubblica.
Lo spiega bene Maria Rosa Belotti, Sindaco di Pero e Presidente del Coordinamento Comuni per Pace.
Prima di tutto ci dica come sta andando nel suo comune?Anche a Pero, come del resto ovunque, il Coronavirus, questo nemico invisibile, è entrato nelle nostre case e nelle vite delle nostre famiglie. Sino ad oggi le persone risultate positive al Covid-19 a Pero sono 31 di cui 4 decedute (con o a causa del Coronavirus), ma verosimilmente i numeri potrebbero variare .
Quali servizi sono stati attivati e come funziona la macchina organizzativa? Come riuscite a tenere sotto controllo l’evolversi della situazione nel vostro territorio?Appena è stato dichiarato lo stato di emergenza, determinato dal diffondersi del Virus Covid-19, abbiamo istituito il COC (Centro operativo Comunale). IL COC è l’ organismo di comando e controllo che gestisce l’emergenza, formato dal Sindaco,dal Dirigente del Comune,dal Comandante della Polizia Locale e dal Funzionario dei Servizi Sociali. IL COC si riunisce ogni giorno per fare il punto della situazione e per monitorare e programmare le attività.
Il Sindaco coordina tutte le attività e io, personalmente, cerco di mantenere e far mantenere vivo il contatto con la popolazione più fragile del territorio telefonando al maggior numero di cittadini. Il Dirigente coordina le attività di supporto agli uffici comunali. Il Comandante della Polizia Locale coordina le attività di emergenza e vigilanza. Il Funzionario dei servizi Sociali coordina le attività delle Assistenti sociali che contattano e assistono la popolazione interessata dall’emergenza sanitaria.
Naturalmente, oltre alla situazione emergenziale, la macchina comunale ha gestito parallelamente il lavoro ordinario dando sempre una grande attenzione alle persone in difficoltà. Per andare incontro alle esigenze delle persone più fragili sono state messe in campo diverse iniziative:
Abbiamo fatto un appello per cercare volontari. E’ emersa la bella parte di Pero che non conoscevamo. Ben 61 persone hanno dato la loro disponibilità a fare i volontari; abbiamo attivato la consegna dei Farmaci a casa in collaborazione con la Farmacia comunale, con alcune associazioni, con Astra Soccorso, con la Protezione civile e con i volontari; abbiamo attivato il servizio La spesa a casa in collaborazione con alcuni commercianti e con i volontari. E’ sempre attivo inoltre il servizio pasto a domicilio per le persone più fragili. §In collaborazione con Oltreiperimetri, è stato avviato lo sportello telefonico di supporto all’ascolto di coloro che si sentono soli o che sono disorientati in questo momento di isolamento.
In queste ultime ore, grazie all’ordinanza della Protezione Civile, al Comune di Pero sono stati destinati circa 60.000,00 per affrontare con urgenza il tema dell’emergenza alimentare. Stiamo lavorando per individuare i criteri e le modalità per veicolare ai cittadini più deboli, o in comprovato stato di necessità, i benefici di questa importante iniziativa.
Quali sono le difficoltà maggiori nella gestione di questa emergenza?
All’inizio dell’emergenza la difficoltà principale consisteva nella discrepanza tra i dati relativi ai casi Covit dei comuni, inviati da Regione e dalla Prefettura, e i dati e le informazioni informali in possesso del Sindaco. Con le ultime procedure il sistema si sta perfezionando. Nonostante la situazione d’emergenza sanitaria la macchina comunale non si è mai fermata. Con lo scopo di ridurre il più possibile l’aggregazione di persone, con una delibera di giunta abbiamo attivato il lavoro agile, quale strumento di ulteriore tutela dei lavoratori e dei cittadini del comune di Pero. Oggi la maggiore criticità è che ci sono ancora troppe persone che non hanno capito che devono stare a casa per salvaguardare la loro salute e la salute di tutta la comunità.
Come sindaco qual è la più grande preoccupazione?
Auspico che di fronte a questa situazione difficile e incredibile i Governi, gli Stati, le Regioni, i Comuni abbiano capito che la priorità assoluta è la salute di tutti. Oggi il Covid19 ci ha insegnato che la salute di ognuno di noi influisce sulla salute di tutta la comunità. Solo una politica alta, con grandi valori, capace di avere una visione futura, amministrata da Dirigenti competenti, onesti e attenti ci potrà far uscire da questo tunnel. Non so, non posso e non voglio dire chi ha sbagliato ma posso e devo dire cosa non si deve fare per non perseverare nell’errore.
Cosa fai quando sarà tutto finito e verrà ristabilita la normalità?
Griderò a gran voce che i tagli sulla sanità non si fanno. Ma questo non è sufficiente. Noi amministratori dobbiamo educare i nostri cittadini ad essere più consapevoli delle responsabilità di ognuno di noi. Quella che stiamo vivendo è un’emergenza mondiale. Il Papa ha detto che siamo tutti nella stessa barca e a maggior ragione dobbiamo abbattere tutti i muri. Dobbiamo rimettere mano alle nostre agende, alle nostre priorità e dobbiamo guardare con attenzione all’ecosistema. Dobbiamo ribadire che tutti devono pagare le tasse e che i bravi e competenti imprenditori devono mettere al centro dei loro pensieri i valori sociali.