Nonostante le richieste del Comitato e dei gruppi consigliari di centro-sinistra di rivedere la decisione dell’Ufficio di Presidenza sulla non ammissibilità dei quesiti referendari sulla normativa sanitaria regionale, la maggioranza del Consiglio tira dritto e rifiuta il confronto. Si tratta di un affronto nei confronti degli elettori lombardi e dei principi di base della democrazia” dichiarano i rappresentanti del Comitato Promotore, Marco Caldiroli – Medicina Democratica Federica Trapletti CGIL, Vittorio Agnoletto Osservatorio Salute, Massimo Cortesi ARCI, Andrea Villa, Acli.
“Anziché una valutazione giuridica, come previsto dalla l.r. 34/1983, – si legge nel comunicato dei promotori, di cui le Acli fanno parte – sono motivazioni politiche, quelle che hanno orientato la maggioranza nell’impedire lo svolgimento di un’iniziativa di democrazia diretta come il referendum previsto dalla legislazione regionale. Assistiamo da parte della maggioranza, ad un uso strumentale del combinato disposto tra l.r. 33/2009 (legge sanitaria modificata da ultimo con la l.r. 22/2021) e la vetusta legge che regola i referendum; attraverso un’interpretazione restrittiva dei cavilli e delle norme ormai superate dall’evoluzione legislativa rendono nei fatti impossibile il ricorso al referendum da parte dei cittadini„
“Come comitato referendario, – conclude il comunicato – insieme alle tantissime realtà che vi hanno aderito, ci incontreremo per decidere i prossimi passi, in ogni caso non ci fermeremo, vogliamo che gli elettori possano esprimersi sulla deriva del servizio sanitario regionale e imprimere un cambio di direzione pena la distruzione delle strutture pubbliche e sempre maggiori diseguaglianze di accesso alle cure. Non può essere il reddito a stabilire la possibilità di curarsi. Utilizzeremo ogni strumento a disposizione, a partire da un ricorso amministrativo al TAR sulla decisione del Consiglio che coinvolgerà sicuramente anche l’assurda situazione normativa emersa da questa vicenda”
Come è noto, la proposta referendaria abrogativa di tre passaggi della legge regionale sanità (L.R. 33/2009 e successive modifiche fino alla l.r. 22/2021) è stata depositata con oltre 100 firme di promotori, come prevede la legislazione, il 27 luglio scorso.