La visita di papa Francesco a Milano

La visita di papa Francesco a Milano email stampa

poche ore alla visita di papa Francesco a Milano. Il presidente delle Acli Milanesi Paolo Petracca, che ha contribuito alla preparazione del sussidio pastorale “In questa città Io ho un popolo numeroso, dice il Signore”, redatto in preparazione alla visita del Santo Padre a Milano, sottolinea gli aspetti innovativi del dono che Francesco farà alla chiesa ambrosiana.

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Mancano poche ore ormai alla visita di papa Francesco a Milano. Sarà un momento importante per tutta la diocesi. Anche le Acli Milanesi, nell’attesa, si mettono in ascolto del messaggio dell’Evangelii Gaudium e si preparano ad accogliere il Santo Padre. Il presidente Paolo Petracca, che ha contribuito alla preparazione del sussidio pastorale “In questa città Io ho un popolo numeroso, dice il Signore”, redatto in preparazione alla visita del Santo Padre a Milano, sottolinea gli aspetti innovativi del dono che Francesco farà alla chiesa ambrosiana.

Cosa rappresenta la visita di papa Francesco a Milano?
La visita di Bergoglio a Milano è un’occasione per far breccia nelle coscienze dei milanesi attraverso la sua luminosa testimonianza. Francesco è una delle poche figure al mondo riconosciute per statura etica e morale sia dagli intellettuali che dalle persone semplici. Penso che Francesco richiamerà a Milano ciò che ha detto alla Chiesa italiana nel 2015 e quindi riporterà i temi dell’Evangelii Gaudium, in particolare quelli riguardanti l’opzione per i poveri e il dialogo sociale per la pace. C’è una circolarità nel messaggio di Bergoglio tra Evangelii Gaudium, Laudato si’ e l’esortazione apostolica Amoris Laetitia e Francesco ha chiarissimo il messaggio per una Chiesa contemporanea che parli alle persone del mondo  e allo stesso tempo sia  – come dice Benigni – più vicina al Vangelo.

C’è una grande attesa per le parole del papa. Le parrocchie si stanno preparando riflettendo sui temi dell’Evangelii Gaudium
Io penso che Francesco non tacerà di denunciare il mondo della finanza, del dio denaro e del capitalismo sfrenato e credo che elogerà la tradizione ambrosiana plurisecolare della solidarietà e dell’inclusione. Questa sua volontà è testimoniata dai luoghi che ha scelto di visitare a partire dalle case popolari al carcere. In quei luoghi credo che Bergoglio ribadirà il valore dell’inclusione rispetto all’economia dello scarto. Papa Francesco sa che la Chiesa ambrosiana ha sempre avuto una particolare attenzione verso i poveri e gli emarginati, non a caso quando si parla di Chiesa ambrosiana si parla di riforma cattolica.
Come ci stiamo preparando? Bisogna – secondo me – separare le intenzioni dal lavoro reale, la Chiesa ambrosiana sta cercando di mettersi in ascolto di Bergoglio, ma c’è ancora molto lavoro da fare sull’Evangelii Gaudium. Personalmente sono contento del lavoro svolto dalle Acli sulla Laudato si’, perché noi siamo le Acli e ci ha interessato approfondire quel pezzo di Chiesa che sta nel mondo. Con ciò avevamo tralasciato lo studio dell’Evangelii Gaudium che sicuramente riprenderemo.

Il presidente delle Acli Milanesi Paolo Petracca il 23 maggio a Roma nell'incontro di papa Francesco con le Acli in Aula Paolo VI.
Il presidente delle Acli Milanesi Paolo Petracca il 23 maggio a Roma nell’incontro di papa Francesco con le Acli in Aula Paolo VI.

E’ ancora vivo nella nostra memoria e nel nostro cuore il messaggio di Francesco alle Acli del 23 maggio del 2015 è stato straordinario. Il suo spirito rivolto ai poveri della terra rappresenta qualche cosa di più dell’immagine delle api operaie con cui Giovanni Paolo II ci aveva rappresentato nel suo pontificato.

Quali i tratti più importanti del magistero di questo pontefice per le Acli?
L’opzione preferenziale per i poveri e il dialogo sociale per la pace sono i due elementi centrali, senza dubbio. La visita del Santo Padre il prossimo 25 marzo rappresenterà una sveglia e insieme una riconferma per il popolo ambrosiano, perché certamente la Chiesa ambrosiana ha sempre avuto una propria centralità sui poveri e su una carità non sbandierata ma oggi anch’essa è in crisi di identità a causa della globalizzazione, dell’individualismo e dell’edonismo. C’è un passaggio nell’Evangelii Gaudium che mi ha particolarmente colpito, dove Bergoglio parla dei popoli che, soprattutto in Europa, hanno una lunghissima cultura cristiana alle spalle, ma che si ritrovano a fare i conti con ciò che solidarietà non è.

L’altro tema quello del dialogo sociale per la pace richiama all’inclusione, che è una caratteristica dell’ambrosianità. Tuttavia  questa città manca di visione e di narrazione ed è un problema gigantesco che ha portato e porta a non riuscire ad esprimere dei grandi leader politici. Milano è una città che, a fronte di un progetto comune, è capace di far saltare tutti gli strati sociali e di costruire coesione intorno ad una grande impresa, ma non è in grado di inserire in un contesto di visione più ampia e di sviluppo futuro lo sforzo intrapreso. Quello che mi piacerebbe è che Bergoglio ci fornisca altresì una maggiore consapevolezza. E quindi speriamo che l’evento della visita di Papa Francesco a Milano riesca, al di là dell’emozione del momento, a lasciarci una traccia sul lungo periodo per rinvigorire e riaccendere la nostra comunità. Il papa è una speranza e un richiamo per l’umanità intera e noi come Acli siamo un pezzo di questa grande storia.

Un testimone credibile che parla con i gesti di Paolo Petracca
Papa Francesco a Milano
La cultura della cura di Paolo Petracca