Ho iniziato il servizio civile che ero insicuro e dubbioso sul mio futuro e ne sono uscito con molta più consapevolezza di me stesso nell’affrontare il mondo e la vita’’: con queste poche parole, però significative, Marco Terragni, 25 anni, milanese, residente in un comune dell’hinterland milanese, laureando in Scienze Storiche, descrive la sua esperienza, appena terminata, di Servizio Civile alle Acli milanesi.
Qual è il progetto che hai scelto e perché? ‘’Ho preferito ‘Rete residenza del territorio’. E’ quello che mi ha colpito di più di tutti e che mi ha permesso di stare molto in contatto con le persone e con i circoli, le strutture di base dell’associazione sul territorio dell’associazione. E’ quello che mi interessava di più perché è vicino alle mie caratteristiche.
Ti è servito questo anno? Si, molto. Mi ha permesso di confrontarmi con gli altri. Una cosa non cosi scontata per me. Ed è stato utile a farmi capire bene cosa fare dopo il Servizio Civile’
Hai già le idee chiare su ciò che vuoi fare ora? All’inizio del mio percorso volevo fare l’insegnante, alla fine della mia esperienza ho capito che insegnare non è la strada giusta per me, preferisco lavorare nell’ambito socio-educativo.
Come sei hai saputo delle Acli e delle loro proposte di servizio civile? Me ne ha parlato mio nonno, presidente di un Circolo Acli per tanti anni. Spesso quando ero piccolo infatti mi portava con sé.
Come ti sei trovato con i tuoi colleghi? Molto bene: è stato bello lavorare con loro perché mi sono sentito accolto che per me non è una cosa scontata’’. Secondo me questo è proprio il valore aggiunto: l’attenziona dell’associazione a chi ci lavora
Consiglieresti questo percorso ai ragazzi e ai tuoi amici? Certo, lo consiglierei perché ti aiuta ad avere un confronto con gli altri e a formarti, a capire cosa ti piace fare ma soprattutto ti apre la porta a nuove esperienze lavorative e ti insegna, almeno con me è stato così, a comportarti in un contesto formale.
a cura di Chiara Scarinzi