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Per il 1° maggio la statua di San Giuseppe lavoratore nella cappella di Santa Marta email stampa

Il Papa annunciò che la festa del 1° maggio sarebbe stata dedicata a San Giuseppe artigiano: quando più tardi il Pontefice ricevette i dirigenti nazionali delle ACLI in udienza essi gli presentarono la statua per la benedizione.

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Le organizzazioni dei lavoratori cristiani non avevano quasi mai festeggiato la ricorrenza del Primo Maggio perché essa era nata in ambiente socialista ed anticlericale: piuttosto, almeno in Italia, preferivano festeggiare la ricorrenza del 12 maggio, data dell’emanazione dell’ Enciclica Rerum novarum di Leone XIII.

Le ACLI, volendo promuovere uno spirito unitario che rimarcasse anche la concezione cristiana del lavoro, decisero di dare al Primo Maggio un tono diverso che corrispondesse anche alla realtà per cui Gesù, negli anni della sua vita a Nazareth, aveva condiviso il lavoro di falegname del suo padre terreno Giuseppe, in tal modo santificando il lavoro umano come partecipazione all’attività creativa di Dio.

Pertanto, esse richiesero al Papa Pio XII, che delle ACLI era stato promotore, di voler istituire nella giornata del 1 maggio la festa liturgica di Gesù Divino Lavoratore , e a tale scopo commissionarono questa statua perché il Papa la benedicesse.

Venne a tal fine indetta una grande manifestazione per il  1 maggio del 1955 con una forte partecipazione di aclisti da tutto il Paese che arrivarono a Roma con pullman e treni speciali, ed un imponente corteo attraversò la città fino ad arrivare a piazza San Pietro dove venne celebrata una Messa all’aperto.

Il Papa annunciò che da allora in poi la festa del 1° maggio sarebbe stata dedicata a San Giuseppe artigiano: quando più tardi il Pontefice ricevette i dirigenti nazionali delle ACLI in udienza essi gli presentarono la statua per la benedizione, ed egli disse loro che teologi e liturgisti avevano manifestato riserve circa l’opportunità di applicare a Gesù la definizione di “Divino Lavoratore”.

Con la riforma liturgica del 1969 la memoria è stata ridenominata di San Giuseppe lavoratore: attualmente esistono molte chiese dedicate a Gesù Divino Lavoratore.