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Petracca: un piccolo gesto per testimoniare la nostra preoccupazione e ciò in cui crediamo email stampa

Il presidente delle Acli Milanesi spiega il motivo per cui le Acli, nell’approssimarsi della manifestazione di sabato prossimo, che si propone di far arrivare a Milano decine di migliaia di persone che sostengono le formazioni politiche sovraniste, espongono la scritta: Prima le persone

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Lo srtiscione esposto alle Acli Milanesei

Dall’autunno del 2018 le Acli milanesi hanno realizzato la campagna “L’Europa che vogliamo”, elaborando e discutendo con migliaia di cittadine e cittadini dell’area metropolitana ambrosiana alcune proposte per rendere l’Unione più giusta, aperta e solidale, capace di realizzare uno sviluppo umano e sostenibile e di costruire la pace al suo interno e nel mondo, a partire da ciò che circonda i suoi confini.

«Tra scuole, parrocchie, sale civiche, spazi e contesti sociali  – spiega il presidente delle Acli Milanesi, Paolo Petracca – abbiamo realizzato oltre cento occasioni di incontro e di dibattito. Dalla manifestazione Per un Europa senza Muri alla Marcia Perugia-Assisi da People fino a Vuoi la Pace? Pedala! abbiamo caratterizzato la nostra attiva e fattiva partecipazione a questi grandi e significativi eventi per dimostrare che si può vivere uniti rispettandosi tra diversi.

Abbiamo realizzato la campagna “L’Europa che vogliamo”  – continua il presidente – perché  come Acli avvertiamo il pericolo che questo cammino di speranza, come qualcuno ha definito il pragmatico sogno europeo, subisca una brusca battuta d’arresto e si aprano prospettive tutt’altro che favorevoli e pacifiche. Abbiamo realizzato la campagna “L’Europa che vogliamo” perché siamo consapevoli che già molti granelli di sabbia sono stati posti negli ingranaggi dell’Unione. In Europa nei decenni più recenti hanno prevalso infatti la difesa degli interessi nazionali e le decisioni intergovernative e con questo schema dominante non si è riusciti né a cambiare i trattati di Dublino sull’immigrazione, né a creare un sistema di welfare adeguato ed omogeneo in ogni Stato dell’Unione, né a realizzare un sistema fiscale continentale equo, né ad avere un’unica politica estera e di difesa, né a mettere in campo misure economiche comunitarie che rilancino adeguatamente gli investimenti creando un vero green new deal.
Abbiamo realizzato la campagna “L’Europa che vogliamo” – aggiunge Petracca –  perché pur con queste preoccupazioni sappiamo che l’Europa è il nostro futuro, che solo un’Unione più forte, più efficace, più confederale è lo strumento giusto per cooperare e per affermare un modello di civiltà che mette al centro le persone, a partire da coloro che sono più fragili e più vulnerabili.
Abbiamo realizzato la campagna “L’Europa che vogliamo” perché vogliamo scongiurare che l’affermarsi di nuove piccole patrie, di nuovi nazionalismi e di nuove ostentate xenofobie che fanno leva sulle paure e sul rancore in particolare dei ceti medi impoveriti, possa divenire maggioritario. Il futuro che ne deriverebbe non è quello che noi vogliamo».

«Per questo  nell’approssimarsi della manifestazione di sabato prossimo, che si propone di far arrivare nella nostra città decine di migliaia di persone che sostengono le formazioni politiche sovraniste – conclude il presidente delle Acli Milanesi, Paolo Petracca – abbiamo deciso di compiere un piccolo gesto che testimoni al contempo, da un lato la nostra preoccupazione e il nostro dissenso e, dall’altro, ciò in cui crediamo. Abbiamo deciso di unirci così, a nostro modo, ai molti cittadini e alle molte organizzazioni che spontaneamente in queste ore, stanno esponendo fuori dalla finestre delle proprie case e delle proprie sedi parole di vita, di ironia e di creatività».