Sono oltre 1200 le sedi lombarde del Patronato Acli, di Inca Cgil, Inas Cisl e Ital Uil che hanno chiuso i battenti venerdì 4 dicembre in segno di protesta contro l’ulteriore taglio al loro finanziamento presente nella legge di stabilità in discussione alle Camere.
La sforbiciata di 28 milioni si aggiunge a quella di 35 milioni di euro dello scorso anno, per un totale di 63 milioni. In più sono previsti altri interventi strutturali che – di fatto – abbatteranno significativamente le risorse e, con esse, la capacità di continuare a fornire i servizi di tutela.
A Milano metterebbe a rischio la possibilità di offrire i servizi a circa 200.000 persone ogni anno. ( dato complessivo dei patronati). i numeri del Patronato Acli
Le ragioni delle proteste che hanno visto in piazza i lavoratori degli stessi patronati ed una parte dei loro utenti sono presto dette: il fondo che li finanzia è alimentato esclusivamente dai contributi dei lavoratori dipendenti ed autonomi ma tale ulteriore taglio costringerebbe le strutture a non rendere più gratuite le proprie prestazioni come sinora è avvenuto.
Per questi motivi gli uffici dei patronati milanesi venerdì rimarranno chiusi
Durante il presidio si è messo in atto una azione collettiva dal valore simbolico creando una lunga fila di scarpe davanti ad una sedia vuota. Nel corso del presidio saranno forniti i dati relativi alla tipologia ed al numero di pratiche annualmente evase ed alla tipologia di utenze.