Il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (P.N.R.R.), inviato dal governo a Bruxelles , che dovrà confermarlo entro settembre p.v., prevede la spesa di 7 miliardi, messi a disposizione dal Recovery Fund, da spendere in 5 anni, per realizzare “Reti di Prossimità, strutture e Telemedicina per l’Assistenza Sanitaria Territoriale” (Case di Comunità, Ospedali di Comunità, Cure Domiciliari, Centrali Operative Territoriali). Di cosa si tratta?
Case di Comunità (investimento 1.1 – 2,00 mld)
Proseguendo il processo di invecchiamento della popolazione, con una quota crescente di malattie croniche (circa il 40%), e per evitare l’enorme afflusso ai Pronto Soccorso ( il 76% risultano codici bianchi e verdi), il Piano prevede l’attivazione, entro la prima metà del 2026, in Italia, di 1.288 Case di Comunità, che potranno essere sia strutture già esistenti che nuove (costo stimato 2 miliardi). Si tratta di complessi in cui opereranno team multidisciplinari di medici di medicina generale, pediatri di libera scelta, medici specialisti, infermieri di Comunità, e potranno ospitare anche assistenti sociali. Saranno dotate di mezzi informatici, di un punto prelievi e di strumentazione polispecialistica. Opereranno dalle 8 alle 20, mentre di notte ci sarà la guardia medica. E’ previsto un Punto Unico di Accesso (PUA) per le valutazioni multidimensionali. Oggi di “Case” già esistenti ce ne sono 489 ( chiamate Case della Salute), di cui 124 in Emilia-Romagna, 77 in Veneto, 76 in Toscana,71 in Piemonte, 55 in Sicilia e altre in varie regioni, mentre 7 Regioni sono a zero ( tra queste la Lombardia) . L’assessore Moratti ha dichiarato al Giorno il 2/6/2021 che in Lombardia saranno realizzate 216 Case di Comunità. La localizzazione sarà decisa dalla Regione. Il modello a regime prevede una “Casa” ogni 15.000/20.000 abitanti. Se prendiamo il dato più alto, una ogni 25.000 abitanti, in Lombardia (circa 10.000.000 milioni di abitanti) ne servirebbero 400!!
Su questa riforma è in corso un largo dibattito, e ci sono molte riserve: l’incognita più rilevante riguarda il ruolo dei Medici di Medicina Generale (se e come accetteranno di collaborare ecc.). Ma, in presenza delle gravissime carenze che ha denunciato la Pandemia, non possiamo che accogliere con favore l’introduzione di queste nuove strutture territoriali, così come i distretti e i dipartimenti di prevenzione.
Ospedali di Comunità (investimento 1.3 – 1,00 mld)
Per potenziare l’assistenza intermedia territoriale il piano prevede anche la realizzazione degli Ospedali di Comunità, da 20 a 40 posti letto per le brevi degenze: a livello nazionale saranno 381, con un investimento di 1 miliardo, più le risorse che saranno necessarie per un incremento strutturale delle dotazioni di personale. Oltre che il compito di evitare il ricorso massiccio ai Pronto Soccorso, questi ospedali avranno anche il compito di facilitare la transizione dei pazienti dalle strutture per acuti al proprio domicilio. In Lombardia, secondo la Giunta Regionale, ce ne sono già venti operativi, e con il nuovo piano se ne aggiungeranno 64 (Moratti 2/6/21). Il Piano dovrebbe essere completato entro il 2026.
Cure domiciliari, Telemedicina e COT (investimento 1.2 – 4,00 mld)
L’obbiettivo dei Servizi Domiciliari è di prendere in carico entro il 2026, come già in larga parte dell’Europa, il 10 percento della popolazione di età superiore ai 65 anni con una o più patologie croniche e/o non autosufficienti. Per tale obbiettivo saranno individuati modelli organizzativi condivisi, si realizzeranno presso le ASL sistemi informativi in grado di rilevare i dati clinici, e saranno attivate le Centrali Operative Territoriali (COT) con la funzione di coordinare i servizi domiciliari con gli altri servizi sanitari, assicurando l’interfaccia con gli ospedali e la rete di emergenza. Le COT saranno 602 (una ogni 100.000 abitanti corrispondenti, geograficamente, ai distretti, 101 in Lombardia). Sarà poi utilizzata organicamente la Telemedicina per supportare al meglio i pazienti con malattie croniche.
Questa l’attuale situazione con alcuni grafici illustrativi
http://documenti.camera.it/leg18/dossier/Testi/AS0207.htm
Camera dei Deputati – Documentazioni e ricerche Case della salute ed Ospedali di comunità: i presidi delle cure intermedie. Mappatura sul territorio e normativa nazionale e regionale. n. 144 del 1° marzo 2021.
LE CASE DELLA SALUTE E GLI OSPEDALI DI COMUNITÀ DICHIARATI ATTIVI NELLE REGIONI ITALIANE (ANNO 2020)7
7 Fonte: Regione Emilia-Romagna – Commissione salute – Area assistenza territoriale, su dati trasmessi dalle Regioni