Chi di noi oggi non ha sentito parlare di MES o di Eurobond? Chi non si è domandato come effettivamente questi strumenti di politica monetaria incidano sulla nostra quotidianità? Cosa significa Debito, tasso di interesse e perché bisogna riportare al centro del dibattito europeo il valore della solidarietà?
Il MES, noto in Italia anche con il nome di Fondo Salva Stati, è uno strumento di stabilizzazione finanziaria introdotto nel Luglio 2012 a seguito di una rettifica del Trattato di Lisbona (istituito nel 2009 con il fine di ridefinire le competenze in dotazione all’Unione atte a far fronte a sfide future, vedi il rafforzamento del ruolo del Parlamento ad esempio). Esso è costituito da un fondo il cui scopo è la concessione di linee di credito dirette tra Unione Europea e Stato in evidenza di necessaria liquidità e a partire dal 2017 nuove condizioni di accesso al Fondo sono state previste (previa accettazione dei singoli Governi): non essere in procedura d’infrazione (violazione degli obblighi sul debito comune), deficit inferiore del 3% (per almeno due esercizi consecutivi), debito/PIL inferiore al 60%. Effettivamente, questo strumento dal costo non indifferente per i singoli Stati, costituisce un mezzo attraverso il quale la BCE concede credito alle Banche Centrali Nazionali, le quali attraverso l’utilizzo del suddetto credito immettono liquidità nel sistema (oggi previsto con molti meno vincoli per facilitare la perentoria e veloce risposta alla crisi).
Contrariamente al MES che come abbiamo visto costituisce uno strumento di debito dallo Stato Membro alla BCE, la nuova proposta sul tavolo dell’Unione prende il nome di Eurobond, ovvero uno strumento di debito comune che dovrebbe andare a finanziare un fondo da 500 miliardi sostenuto a garanzia comune (proposta francese), per l’appunto, e che dovrebbe servire a gestire una ripresa collettiva riconoscendo la crisi come globale e che richiede una risposa che esula dal singolo. Cosa sono i bond? Altro non sono che titoli di debito, ovvero “promesse a pagare” includenti un interesse tipicamente basso data la garanzia statale, infatti sarebbe impensabile ed insostenibile finanziare pensioni, sanità, spese ordinarie, unicamente con le risorse interne a ciascuno stato, motivo per il quale si richiede debito.
Come menzionato sopra, il debito ha un costo portante il nome di tasso di interesse, il cui valore varia secondo due parametri, ovvero la durata del prestito (all’aumentare di questa, aumentano solitamente le cifre da versare) e la garanzia prestata a sostegno del debito stesso, ovvero la solidità del titolo che valuta il rischio di credito. Altro elemento di costo del debito è il famigerato spread, ovvero la differenza tra i rendimenti dei titoli di stato, in questo caso tra Italia e Germania (paese con un rischio di credito così basso da determinare addirittura interessi in negativo). Fare debito significa sobbarcare il sistema interno di un costo e farlo ad un costo più o meno grande significa incidere sul costo della vita: dove prenderà i soldi lo Stato? Dai suoi Cittadini ovviamente, che attraverso meccanismi complessi si troveranno mutui più alti, beni più costosi, quindi condizioni di vita più difficili.
Appare ora evidente che la soluzione di emissione di debito comune non solo eviterebbe un aggravo sulle singole entità nazionali, ma pur accorcerebbe notevolmente il tempo necessario alla ripresa permettendo la concessione di liquidità alle BCN ad un costo nettamente inferiore in quanto a garantire sarebbe l’intera area euro: oggi più che mai bisogna riscoprire i valori dell’Europa il che non significa riempirsi la bocca di vacue parole come “solidarietà o vicinanza a quello piuttosto che quell’altro Stato” anzi, significa farsi portatori più che mai del Senso con il quale è stata costituita questa Unione, significa accettare di aiutarsi realmente comprendendo che economia significa vita, vera, reale, non solo parole o indici; significa comprendere che un costo in più oggi si tradurrà in un beneficio maggiore domani e che pensare di lottare da soli non solo è irreale, ma irresponsabile nei confronti della Storia.
Significa Europa.