Le Acli su Salute e sanità in Lombardia

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Il documento delle Acli Milanesi, approvato dal Consiglio Provinciale del 30 maggio 2022

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Palazzo Lombardia www.regione.lombardia.it

Le Acli milanesi negli ultimi due anni, a seguito anche della pandemia, hanno intensificato l’attività di vigilanza e denuncia delle storture del sistema sanitario lombardo. Dopo un lavoro di confronto e approfondimento che ha coinvolto molti dei soci dell’Associazione, le ACLI Milanesi in collaborazioni con le ACLI Lombardia hanno contribuito insieme al Forum Regionale del Terzo Settore a proporre emendamenti al Progetto di Legge di riforma della legge sanitaria regionale. Il Consiglio provinciale di fine maggio ha poi approvato all’unanimità un documento sulla situazione sanitaria in Lombardia. Di seguito una sintesi con le proposte delle ACLI e in allegato il documento integrale

Le ACLI e la Sanità
Le ACLI si sono da tempo impegnate sul tema della Salute con una serie di iniziative:

  • Risposta ai bisogni emergenti dal territorio in materia di denuncia delle problematiche legate alla sanità
  • Realizzazione di momenti di approfondimento e convegni di analisi e studio delle diverse riforme del sistema sanitario che negli anni si sono succedute in ultimo è stato realizzato il convegno del 26 febbraio 2022 “I CARE LOMBARDIA Una BUONA SANITÀ per tutti è un diritto ed è possibile!”
  • Approvazione in Consiglio Provinciale milanese nel maggio 2020 di un documento sulle” Politiche sanitarie alla prova della pandemia” poi condiviso con le ACLI Regionali e con varie organizzazioni religiose, politiche e sociali esterne.
  • Audizioni insieme alle ACLI Lombardia in “Commissione terza Sanità” in Regione Lombardia
  • Proposta di emendamenti al Progetto di riforma della legge sanitaria Lombarda in collaborazioni con le ACLI Lombardia condivisa con il FORUM REGIONALE del TERZO SETTORE
  • In collaborazioni con le ACLI Lombardia proposte di riforma della assistenza domiciliare nel novembre 2020: integrazione tra ADI e SAD (ADI competenza delle ASST e del SAD competenza dei comuni) per far fronte al bisogno di 2 milioni di anziani lombardi a cui la Regione riesce a dare risposte solo nella misura del 5%.
  • In collaborazioni con le ACLI Lombardia proposta di legge di iniziativa popolare sui Care Giver

IMPEGNI DELLE ACLI MILANESI

  • E’ necessario che le ACLI assumano un ruolo promotore generando reti di alleanze con i soggetti interessati al miglioramento del Servizio Socio Sanitario Regionale.
  • E’ necessario che le Acli, con la rete dei Circoli, svolgano la funzione di diffondere sul territorio la conoscenza e la consapevolezza di quale sia il reale ed efficace modello di “PRESA in CARICO” del Cittadino/Paziente (Case della Comunità) per la tutela della Salute e dei processi di riforma in corso.
  • E’ necessario che le Acli “promuovano” l’istituzione di un “Tavolo tecnico/Scientifico” anche con la collaborazione di professionisti nel campo sociale, sanitario e del terzo settore, ricercatori universitari, volontari, cittadini, per seguire i percorsi dell’attuazione della riforma ed eventualmente intervenire in merito.
  • E’ necessario che le Acli, si dotino consapevolmente di un robusto strumento di raccolta documentale e divulgazione, anche con personale capace di presidiarlo adeguatamente, per porlo a disposizione dei Circoli e anche di Soggetti che possono concorrere a “rigenerare il Tessuto Sociale”.

PROPOSTE

La recente Legge Regionale di riforma del sistema sanitario lombardo confermando l’indirizzo precedente assegna al Terzo Settore un ruolo di sola consultazione reiterandone la marginalizzazione insieme a quella dei Comuni.

Le richieste più volte presentate a Regione Lombardia insieme agli altri enti del Terzo Settore sono chiare:

  • si richiede l’attuazione del principio costituzionale di sussidiarietà orizzontale (art. 118, u.c. Cost.),
  • si richiede il riconoscimento del nuovo modello di «amministrazione pubblica condivisa” disciplinato dal D.lgs. 3/7/2017 n. 117 (Codice del Terzo Settore) e contenuto nella sentenza n. 131/2020 della Corte costituzionale
  • si richiede che gli Enti del Terzo Settore coprogrammino gli interventi e i servizi, e poi contribuiscano a realizzarli secondo le forme della coprogettazione e del convenzionamento (cfr. artt. 55-57 Codice del Terzo Settore).
  • si richiede il RICONOSCIMENTO degli enti del terzo settore che operano nell’ambito sanitario, sociosanitario e sociale affinché non siano solo consultati ma coinvolti attivamente nella programmazione del Servizio Sanitario Lombardo, anche attraverso la presenza in tavoli a livello regionale, cabine di regia delle ATS, momenti di coprogrammazione nelle ASST.
  • si richiede una regolamentazione chiara che vada a distinguere negli EROGATORI PRIVATI, quali sono gli enti del TERZO SETTORE no profit e PRIVATI PROFIT.
  • si richiede un reale cambiamento del modello organizzativo attuale che mettendo in competizione gli erogatori pubblici con quelli privati considera la SALUTE COME UN PRODOTTO DEL MERCATO e smentisce i principi universalistici
  • si richiede una programmazione dei servizi che non parta dall’offerta degli operatori privati ma dall’analisi della domanda e dal bisogno rilevato
  • q  si richiede una reale riforma della assistenza domiciliare (integrazione tra ADI competenza delle ASST e del SAD competenza dei Comuni) e la costruzione di una infrastruttura territoriale per il sostegno al decadimento senile
  • q   si richiede la riduzione dei tempi di attesa delle prestazioni che vanificano la libertà per il cittadino di scegliere l’erogatore, costringendolo a scegliere l’erogatore privato e a sopportare un aumento dei costi delle prestazioni.
  • si richiede di trovare delle soluzioni a livello nazionale e regionale per far fronte alla carenza dei MEDICI DI MEDICINA GENERALE la cui assenza crea le problematiche maggiori alle persone anziane rimaste prive di un reale sostegno per affrontare i problemi della propria salute.
  • IL DOCUMENTO INTEGRALE (Pdf)