Se vi chiedessi cos’è l’Europa

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La delegazione dei Giovani delle Acli di Milano presente a Bruxelles

Di ritorno dall’Agorà dei Giovani delle Acli a Bruxelles, che si è svolta dal 9 all’11 novembre, Sofia racconta cosa vuol dire essere cittadina dell’Europa:

Non servono solo lunghi testi o termini tecnici per descriverla, molto probabilmente non risponderebbero alla domanda. Non credo che sia semplice spiegare e parlare di Europa in tutte le sue brillanti, talvolta complesse, sfaccettature. Non perché si tratti di una realtà distante, al contrario, è così vicina che è difficile riconoscerla. Sono convinta che solo se la perdessimo ci accorgeremmo realmente della sua esistenza. Senza Europa anche noi saremmo diversi, forse anche noi ci perderemmo.

Così io rispondo alla domanda iniziale: l’Europa siamo noi, l’Europa è casa!

L’Europa è casa perché la sento un po’ ovunque io mi trovi. La sento tra i banchi di scuola, dove il confronto tra studenti ed insegnanti dovrebbe essere la base di ogni lezione, dove la cultura ci rende liberi. La sento nella storia, nel ripetersi dei fenomeni che studiamo. La riconosco nell’Antica Grecia e nei popoli che l’hanno creata, decidendo di mettersi insieme per costruire qualcosa di più unito nella sua diversità. La sento nella libertà di espressione. Infine, io sento e ascolto l’Europa in tutte le persone che la costituiscono.

Trovo affascinante il modo in cui è nata. L’Europa rispecchia uno dei miei processi preferiti: quello della “disperazione creativa”, ovvero la capacità tutta umana di ricavare un progetto funzionale da un periodo di estrema crisi. Quello che è stato costruito da un momento incredibilmente fragile, i valori e le idee che sono emerse, il trovare lo spazio di pensare in una situazione in cui la libertà veniva cancellata dal concetto di umanità stesso, è spettacolare.

Europa significa anche studiare una lingua straniera, perché imparare a comunicare è fondamentale, perché non esiste cosa più umile di trasferire la propria voce in un immenso coro globale, nonostante talvolta presenti qualche stonatura o nota imprecisa.

Europa è anche il terreno sul quale i miei piedi camminano ogni giorno. Sento l’Europa in ogni mio viaggio, dal percorso che faccio quotidianamente per arrivare a scuola alle fredde strade di Bruxelles. Non importa dove io mi trovi, ogni posto diventa familiare, poiché l’Europa stessa è casa.

Così come lo è l’Europa, anche l’Agorà svolta a Bruxelles tra il 9 e l’11 novembre 2022 per me è stata casa.

È stata casa per le persone con cui ho condiviso questa esperienza. Persone totalmente diverse, con origini, stili di vita, obiettivi ed età apparentemente non compatibili. Tuttavia, si tratta solamente di una fragile apparenza. Qualcosa che ci rende uniti esiste e, forse, questo qualcosa lo abbiamo imparato dalla nostra stessa Europa.

Quello dei Giovani delle Acli è un gruppo umanamente unito. Unito da un pensiero ed una voglia di condividerlo comune. È questo che rende un posto casa. Non serve essere uguali per appartenere ad un gruppo, bensì serve riconoscere la diversità, come chiave per un desiderio collettivo immenso.

Più ci penso e più mi convinco che, cavolo, noi siamo proprio Europa! Siamo mondi diversi che decidono di unirsi per creare qualcosa di più colorato, più forte, tenuti insieme dai valori che ci costituiscono e che portiamo avanti con un obiettivo comune: rendere l’Europa casa per tutti.

Sofia Bonanomi