Gli Accordi di Dayton nel novembre del 1995, ratificati poi a Parigi il 14 dicembre 1995, misero fine al conflitto in Bosnia Erzegovina dopo quattro anni di orrori, il più noto dei quali è il genocidio di Srebrenica.
La storia della Guerra in ex Jugoslavia, ed in particolare in Bosnia Erzegovina, ha un legame particolare e stretto con le ACLI Milanesi ed in particolare con i Giovani delle ACLI.
A poche settimane dall’inizio della guerra in Bosnia, già nel maggio del 1992, l’allora Presidente delle ACLI Franco Passuello e quella dell’IPSIA, Soana Tortora, incontrano il Ministro per la Cooperazione Internazionale Margherita Boniver. La richiesta è quella di supportare le famiglie bosniache rifugiate nella Slovenia fresca di indipendenza. Il Presidente Nazionale contatta i Giovani delle ACLI di Milano per dare corpo ad un progetto di solidarietà concreta. I ragazzi di GA di Milano in pochi mesi avviano un progetto strutturato, Un Sorriso per la Bosnia, che coinvolgerà più di 3.000 volontari inviati costantemente in 24 campi profughi, tra l’ottobre 1992 e il 1996.
Il 1 maggio 1995, nel giorno in cui le ACLI celebrano il loro 50° in Piazza San Pietro con il Card. Ruini, 50 aclisti del Circolo Oscar Romero di Milano, vengono accolti dall’intero campo profughi bosniaco di Novo Mesto.
Nell’agosto 1993 una delegazione di Giovani delle ACLI di Milano, affiancati dal Presidente delle ACLI Milanesi Lorenzo Cantù, partecipa a Mir Sada, la Marcia Nonviolenta che si prefiggeva l’obiettivo di rompere l’assedio di Sarajevo. Il Diario di Lorenzo Cantù è una testimonianza viva di quei tragici giorni. (Scarica QUI il Pdf)
Con la fine della Guerra in Bosnia, l’impegno delle ACLI Milanesi e di Ga di Milano si sposta in Bosnia, con campi di animazione in particolare nella città di Kljuc e con la nascita della sede locale di IPSIA.
Il progetto di volontariato in Bosnia sfocia presto in un nuovo progetto di volontariato, Terre e Libertà, che diviene poi progetto nazionale di IPSIA e piano piano si allargherà a diverse mete.
Infine, sempre dall’esperienza di IPSIA di Milano, nasce il progetto Football No Limits, occasione di gioco ma anche di incontro e condivisione attraverso lo sport, dedicato ai ragazzi della Bosnia Erzegovina, finalizzato alla conoscenza reciproca e al dialogo.
Paolo Ricotti
L’Accordo di Dayton segna ancora le sorti politiche della Bosnia ed Erzegovina (Silvio Ziliotto) da Settimananews
Per chi vuole approfondire DAYTON, 1995 La fine della guerra in Bosnia Erzegovina, l’inizio del nuovo caos
a cura di Luca Leone e Silvio Ziliotto
Prefazione di Cristina Battocletti
In questo libro collettivo – un lavoro imparziale nel quale parlano ventisei voci di altissimo spessore –, testimoni dell’epoca, diplomatici, giornalisti, scrittori, giuristi, religiosi, cooperanti ed esperti di Bosnia Erzegovina e di Balcani raccontano spaccati inediti dal loro osservatorio speciale durante le settimane che precedettero e seguirono il raggiungimento degli Accordi, partecipando al contempo al dibattito sull’efficacia, i limiti, gli errori di chi li negoziò, viste la situazione di stallo sociale ed economico e la gestione improvvida del potere da parte delle élite politiche attuali.