La mostra delle Acli Milanesi per raccontare come è cambiata la popolazione...

La mostra delle Acli Milanesi per raccontare come è cambiata la popolazione italiana email stampa

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Filo conduttore della mostra è l’idea che l’identità di un popolo è l’insieme dei tratti culturali, storici, valoriali, delle abitudini e dei modi di pensare e di comportarsi che accomunano un gruppo di persone rispetto ad un altro. Storia, cultura, lingua, aspetti socio-economici, politici e religiosi contribuiscono a formare l’identità di un popolo.
Il corso della storia ci insegna che tutti questi aspetti non sono definiti una volta per tutte, le identità non sono monolitiche, ma mutano nel tempo. Principale leva di questi cambiamenti è l’incontro tra popoli diversi. L’incontro genera relazioni, legami, scontri, scambi di conoscenze, contaminazioni che alimentano e plasmano identità nuove. I processi di cambiamento avvengono nel corso di secoli, ma anche di decenni e senza dubbio la globalizzazione ha prodotto una significativa accelerazione di questi meccanismi perché, rispetto al passato, ha moltiplicato le occasioni di incontro tra persone di origini diverse.
Partendo da un excursus storico sulle origini geografiche e politiche del nostro Paese, i pannelli mostrano l’evoluzione nel tempo dell’identità italiana e attraverso il racconto di storie di vita di emigrati italiani all’estero e immigrati in Italia mettono in evidenza quel processo di cambiamento che sottende a tutte le identità nazionali e personali.
L’invito che si vuole lasciare al visitatore al termine della mostra è quello di riflettere su chi saranno gli italiani di domani. Le proiezioni demografiche dell’Istat rivelano che “la popolazione residente attesa per l’Italia è stimata pari a 58,6 milioni nel 2045 e a 53,7 milioni nel 2065, …. Le future nascite non saranno sufficienti a compensare i futuri decessi”.
Di fronte a questi scenari, ciascuno di noi può scegliere se contribuire positivamente alla costruzione di una nuova convivenza pacifica con gli altri popoli o trincerarsi dietro a muri e barricate per difendere la propria identità, rischiando però di soccombere sotto questi stessi muri.

QUI l’intervista ad Amalia Fumagalli ai microfoni di Radio Marconi. ASCOLTA

COME USARE LA MOSTRA
La mostra si compone di 15 pannelli (roll up), 5 video tratti da circa 30 interviste, alcuni video tratti da youtube, un quaderno delle attività per i visitatori/le visitatrici e un quaderno delle attività per chi fa da guida alla mostra.
La mostra può essere usufruita in diversi modi: leggendo i pannelli, vedendo i video ed ascoltando le interviste, facendo le attività proposte oppure seguendo una soltanto di queste modalità. I video possono essere scaricati sul proprio cellulare utilizzando il QRcode, le attività possono essere svolte prima, durante o dopo la visita.
Se si sceglie di fare tutto durante la visita, occorre mettere in contro 2 ore circa.
Per chi farà la GUIDA, si consiglia di vedere prima la mostra e di calibrare la visita sulla base dell’età di chi verrà accompagnato. Anche le attività sono di diverso tipo: alcune piuttosto semplici possono essere proposte a ragazzi/e della scuola secondaria inferiore, altre, più complesse, a ragazzi/e di scuola secondaria superiore e ad un pubblico adulto.
Agli ORGANIZZATORI chiediamo di tenere i post-it dell’ultimo pannello e di farcene pervenire copia alla mail: migrazioni@aclimilano.com

RINGRAZIAMENTI
Questa mostra è frutto di un lavoro collettivo durato un anno circa, nato dal confronto e dalle riflessioni del gruppo operante presso l’Ufficio migrazioni delle ACLI milanesi, composto da Alberto Ronzoni, Caterina Santinon e Amalia Fumagalli.
Preziosi sono stati i contributi di don Alberto Vitali, Luca Piazzi, Shrouk Mohamed, della competenza tecnica di Berenice srl. e dell’Ufficio comunicazione delle ACLI milanesi, in particolare di Veronica Figlioli e delle persone che hanno scelto di farsi intervistare (Andrea, Bouchra, Carmen, Chiara, Diego, Elena, Eliza, Emanuele, Fjona, Francesca, Jessica, Katarina, Luz, Marianna, Michele, Moussa, Nataliya, Nina, Pradeep, Sandra, Serena, Tzvetanka, Victor e Yasmine) raccontando la loro storia, le loro esperienze, i loro sentimenti.
Questo lavoro non sarebbe mai stato avviato e portato a termine senza il supporto convinto di tutta la Presidenza provinciale delle ACLI milanesi e il contributo economico del Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali, attraverso il progetto Piazze del popolo. Diritti, luoghi, opportunità, percorsi per una comunità resiliente.