La breve riflessione di Filippo, 16 anni: Un’Europa (metà)fisica

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1999
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Foto di Capri23auto da Pixabay

«Abito davanti ad una scuola, decido di aprire la finestra.

Quasi con sorpresa il mio sguardo si imbatte nell’imponente e drappeggiante bandiera dell’Unione Europea e mi viene un pensiero; “È vero, sono nato con l’Euro”!.

L’elegante bandiera blu continua a svolazzare, i lembi tirano la base, quasi cercassero di scappare.

Il panneggio si accentua e io mi convinco di quanto quel tessuto blu, nella sua solennità, simboleggi il tutto nella sua interezza e di cui, di tanto in tanto, ci si dimentica.

Mi accorgo solo adesso di quanto l’Unione sia presente nella mia e nelle nostre vite, in modo silenzioso, dietro le quinte per renderci cittadini di un’Europa felice.

Entriamo però nel dettaglio: che cosa fa questa grande istituzione nella mia realtà quotidiana?

Innanzitutto, mi rendo conto di quanto sarebbe complicato ed impegnativo viaggiare.

Sarei ad esempio obbligato ad esibire un passaporto ogni qualvolta decidessi di varcare il confine del mio Paese oltre a dover cambiare moneta.

Mi sforzo poi a non voler pensare a quanto Internet sia diventato, anno dopo anno, fondamentale: senza la UE all’estero la connessione costerebbe fino a 10 volte la tariffa del paese d’origine.

Mi metto poi nei panni di tutti coloro che (per motivi di lavoro e non) viaggiano molto.

Senza quella dozzina di stelline dorate i voli di linea non sarebbero così e poi immagino di partire in Erasmus, di aggiornare facilmente i miei genitori grazie alle comunicazioni diventate grazie all’Unione Europea così facili per la riforma del roaming di qualche anno fa. Questa permette di poter telefonare dall’estero il Paese d’origine – like at home- come a casa.

E poi penso di poter lavorare all’estero potendo godere delle stesse tutele sanitarie del paese di origine.

Mi piace pensare che l’Unione Europea sia così importante, non invedente, nelle nostre vite, tanto quasi da non ricordarcene più, dandola per scontato.

Chiudo la finestra felice: L’Unione Europea è realtà e regia della vita dei Paesi che la promuovono».

Filippo Spinelli.