Welfare e Famiglia
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Welfare e Famiglia

Reddito d'Inclusione Sociale

Da tempo le ACLI si sono espresse per un Welfare corresponsabile e promotore di sviluppo umano, che favorisca un modello di cittadinanza compiuto, teso a promuovere uguaglianza di opportunità, a incentivare responsabilità ed a investire nella costruzione di una società coesa e solidale.

In questi anni, le Acli hanno dato vita sui territori provinciali e regionali a degli specifici osservatori dei bisogni sociali con particolare riferimento alla situazione di povertà ed impoverimento delle famiglie ed insieme ad altre associazioni ha dato vita all’Alleanza contro la povertà finalizzata a promuovere l’introduzione del Reddito d’Inclusione Sociale nel nostro paese.

foto_news2Il Reis (Reddito d’Inclusione Sociale) è una misura nazionale rivolta a tutte le famiglie che vivono la povertà assoluta in Italia. Questa si illustra i tratti principali che assumerà una volta entrata a regime, cioè a partire dal quarto ed ultimo anno del percorso di transizione, accompagnandoli con i rispettivi principi guida.

Il Reis in sintesi

Utenti Tutte le famiglie in povertà assoluta legittimate a vario titolo alla presenza sul territorio italiano e regolarmente residenti nel paese da almeno dodici mesi
Importo La differenza tra il reddito familiare e la soglia Istat di povertà assoluta
Variazioni geografiche Le soglie d’accesso variano secondo il costo della vita delle diverse aree del paese. Gli importi variano secondo il costo della vita delle diverse aree del paese
Servizi alla persona Al trasferimento monetario si accompagna l’erogazione di servizi. Sono servizi per l’impiego, contro il disagio psicologico e/o sociale, per esigenze di cura e altro
Welfare mix Il Reis viene gestito a livello locale grazie all’impegno condiviso di Comuni, Terzo Settore, servizi per formazione/impiego e altri soggetti. Il Comune ha il ruolo di regia e il Terzo Settore co-progetta insieme ad esso, esprimendo le proprie competenze in tutte le fasi dell’intervento
Lavoro Tutti i membri della famiglia tra 18 e 65 anni ritenuti abili al lavoro devono attivarsi in tale direzione. Si tratta di cercare un lavoro, dare disponibilità a iniziare un’occupazione offerta dai Centri per l’impiego e a frequentare attività di formazione o riqualificazione professionale
Livelli essenziali Il Reis costituisce il primo livello essenziale delle prestazioni nelle politiche sociali


Utenti:
le famiglie in povertà assoluta, che nel  2012 erano il 6.8% dei nuclei in Italia.  Il Reis è destinato ai cittadini di qualsiasi nazionalità, in possesso di un valido titolo di legittimazione alla presenza sul territorio italiano e ivi residenti da almeno 12 mesi. Il principio guida è l’universalismo: una misura per tutte le famiglie in povertà assoluta.

Importo: ogni famiglia riceve mensilmente una somma pari alla differenza tra il proprio reddito e la soglia Istat della povertà assoluta. Il principio guida è l’adeguatezza: nessuna famiglia è più priva delle risorse necessarie a raggiungere un livello di vita “minimamente accettabile”.

Variazioni geografiche: la soglia di povertà assoluta cambia in base alla macro-area (nord/centro/sud) ed alla dimensione del comune (piccolo/medio/grande) dove ci si trova. Si tiene così conto delle notevoli differenze nel costo della vita esistenti in Italia, in modo da assicurare a tutti eguaglianza sostanziale nell’accesso alla misura e nel potere d’acquisto che questa garantisce. Il principio guida è l’equità territoriale: poter avere le stesse condizioni economiche effettive in qualunque punto del paese.

Servizi alla persona: insieme al contributo monetario, gli utenti del Reis ricevono i servizi dei quali hanno bisogno. Possono essere servizi per l’impiego (si veda sotto), contro il disagio psicologico e/o sociale, riferiti a bisogni di cura – disabilità, anziani non autosufficienti – o di altra natura. S’intende così fornire nuove competenze alle persone e/o aiutarle ad organizzare diversamente la propria esistenza. Il principio guida risiede nell’inclusione sociale: dare alle persone l’opportunità di costruire percorsi che – nei limiti del possibile – permettano di uscire dalla condizione di marginalità.

Welfare mix: il Reis viene gestito a livello locale, grazie ad un impegno condiviso, innanzitutto, da Comuni e Terzo Settore. I Comuni – in forma associata nell’ambito – hanno la responsabilità della regia complessiva e il Terzo Settore co-progetta insieme a loro, esprimendo le proprie competenze in tutte le fasi dell’intervento; anche altri soggetti svolgono un ruolo centrale, a partire dai quelli dedicati a formazione e lavoro. Il principio guida consiste nella partnership: solo un’alleanza tra attori pubblici e privati a livello locale permette di affrontare con successo il nodo povertà.

Lavoro: tutti i membri della famiglia in età tra 18 e 65 anni ritenuti abili al lavoro devono attivarsi nella ricerca di un’attività professionale, dare disponibilità a iniziare un’occupazione offerta dai Centri per l’impiego e a frequentare attività di formazione o riqualificazione professionale. Il principio guida consiste nell’inclusione attiva: chi può, rafforza le proprie competenze professionali e deve compiere ogni sforzo per trovare un’occupazione.

Livelli essenziali: il Reis costituisce un livello essenziale delle prestazioni ai sensi dell’art 117 della Costituzione ed è il primo inserito nelle politiche sociali del nostro paese. Viene così introdotto un diritto che assicura una tutela a chiunque cada in povertà assoluta. Il principio guida è quello di cittadinanza, secondo il quale viene assicurato a tutti il diritto di essere protetti contro il rischio di povertà assoluta.

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